Ampliamento del Campus dei Rizzi Udine 2008
PROGRAMMA: Concorso internazionale per la progettazione dell’ampliamento del Campus universitario con la costruzione di una Biblioteca e due edifici per la Facoltà di Agraria e per la facoltà di Biologia
CLIENTE: Università di Udine
CONCEPT: Relazione di progetto
1) Descrizione degli interventi Il progetto, pur necessariamente suddiviso nei lotti richiesti dalla Stazione Appaltante, è stato pensato in maniera unitaria. Invero, la zona del Campus universitario dei Rizzi segnata fortemente dalla presenza dell’edificio universitario progettato dal Nicoletti vede la contemporanea presenza di edifici sia tecnologici che didattici realizzati senza un chiaro linguaggio che dialoghi con quello. Si è scelto di alterare il meno possibile il disegno del Piano Particolareggiato, che, pur a distanza di tempo, appare ancora essere valido nella sua impostazione generale. L’edificio della Biblioteca e gli edifici dei Dipartimenti sono stati “ancorati” al percorso pedonale che, attraversando il piccolo canale, conduce dalla zona dell’edificio universitario principale alle aree dei laboratori. Lungo il sottile stelo del percorso pedonale, come su una pianta gentile, si attaccano le foglie della galleria vetrata della Biblioteca e poi della piccola piazzetta con fontana posta dinanzi all’atrio dei Dipartimenti. La copertura dell’atrio della Biblioteca, costruita come le pareti con profilati di acciaio inox che reggono la vetrata sospesa, ricorda ancora una volta le nervature di una foglia. Il richiamo in epigrafe ai ricordi di Paul Gauguin è qui chiaro: l’idea di una luce, resa azzurra dai vetri leggermente colorati a bassa emissione, che filtra dall’alto e cala sull’atrio e sul ballatoio del primo piano, per accogliere caldamente i fruitori e farli sentire all’interno di un “oggetto” non freddamente ostile, come spesso sono alcuni moderni contenitori culturali, ma luce morbida, che invita allo studio. Nel fondo dell’atrio una piccola gradinata permette che i fruitori della Biblioteca possano trattenersi prima o dopo l’utilizzazione della stessa, trasformandola in un luogo di incontro e scambio culturale, una nuova piccola Stoà dell’Università. La piccola cavea conferisce la possibilità di illuminare ancora una sala posta al piano interrato dove troveranno allocazione le pubblicazioni di grande valore storico e rarità, per le quali occorre garantire condizioni di illuminazione e, in genere, un microclima controllato. Dall’atrio sono disimpegnate tutte le funzioni richieste dalla Stazione Appaltante, in maniera tale che non vi siano sovrapposizioni tra i flussi e tutto sia sotto controllo. A sinistra dell’Atrio trovano allocazione tutte le funzioni amministrative, a destra le funzioni della Biblioteca con accesso pubblico. Al primo piano trovano posto tutte le funzioni con accesso pubblico controllato. Al piano interrato, oltre alla sala di cui sopra, sono posizionati i depositi dei libri a consultazione tramite consegna da parte del personale e le centrali tecnologiche. Le dimensioni degli ambienti della Biblioteca sono tali da garantire totalmente l’allocazione dei metri lineari di scaffalature occorrenti sulla base delle richieste di cui al Documento Preliminare. Ove nel futuro si rendesse necessario, per richieste oggi non ipotizzate, la necessità di ampliamento delle zone destinate alla funzione classica della consultazione, la geometria dell’edificio consentirebbe tale ampliamento, poiché estrapolando dalla Biblioteca le funzioni non direttamente ad essa connesse, come le sale per conferenza e le sale seminariali in un edificio posto nell’area verde ipotizzata nella variante al Piano Particolareggiato, si potrebbe connettere tale edificio con un ponte pedonale che entri nella Galleria, collegandosi con il ballatoio del primo piano. Gli edifici dei Dipartimenti, come detto, si affacciano con il loro atrio su una piazzetta collegata al percorso pedonale, che penetra all’interno dell’atrio stesso con una piccola area a prato. La fontana posta nella piazzetta riprende l’idea dell’acqua del canale che attraversa la zona universitaria. L’atrio vetrato, che verrà realizzato nel lotto relativo al Dipartimento di Biologia, serve da accesso a tutti e due i dipartimenti. Sulla piazzetta prospettano anche le testate dei due Dipartimenti dall’andamento verticale obliquo, che ne slancia la forma. In esse trovano posto le funzioni “collettive”, quali sale riunioni e seminariali. A sinistra dell’atrio si accede al Dipartimento di Biologia, mentre a destra si accede al Dipartimento di Agraria. Al piano terra di tutti e due i dipartimenti trovano posto i laboratori. Il piano terra del Dipartimento di Biologia ha un corpo di fabbrica più largo, per permettere il posizionamento di laboratori tra di loro interconnessi. Al primo piano del Dipartimento di Biologia trovano posto studi e uffici di direzione; al secondo piano gli ulteriori studi. Al primo piano del Dipartimento di Agraria si trovano laboratori e uffici di direzione, mentre al terzo si trovano gli studi. Il primo e secondo piano del Dipartimento di Biologia si affacciano su coperture a tetto giardino del sottostante livello. I percorsi interni dei due Dipartimenti, che hanno inizio dall’Atrio, riconfigurano, nuovamente l’idea di sottili steli che dalla foglia esterna conducono, attraversando i dipartimenti stessi alla connessione che si potrà realizzare con i retrostanti Laboratori di Chimica. Gli edifici dei Dipartimenti sono leggermente curvati per accogliere e divenire deposito della luce proveniente da sud. b) Illustrazione della soluzione prescelta In parte si è già detto in merito al punto precedente. Il Campus dei Rizzi, dopo la realizzazione del progetto che qui si illustra vedrà la presenza di due architetture, certamente diverse per segno, quale quella del Nicoletti e questa presentata al Concorso, ma unite dal richiamo a quell’idea forte che il Nicoletti stesso citava a proposito del suo progetto e cioè all’edificio pensato come ad una macchina solare che dialoghi con la luce. L’idea lecorbuseriana della luce che scolpisce i solidi e la definisce torna qui prepotente senza cadere nel nuovo manierismo del decostruttivismo scultoreo. L’edificio della Biblioteca, che è posto vicino a quello universitario principale si misura con la dimensione delle corti e riprende l’idea dell’estroflessione delle strutture verticali, che nell’edificio del Nicoletti sono rappresentate da lesene e/o porticato, mentre nella Biblioteca sono i pilastri della struttura che rimangono “nudi” e a vista, come le travi, a causa della rotazione del primo piano. Si è scelto di utilizzare la tipica pietra friulana Aurisina, con le tecnologie più ampiamente descritte nella Relazione Tecnica, nelle due colorazioni più comunemente presenti, dette granitello e fiorata, con venature varianti dal grigio (edifici dei dipartimenti) al bianco/avana/rosato (edificio della Biblioteca)
TEAM PROJECT GIOVANNI LORUSSO ARCHITETTO Engteam spa capogruppo IDEA s.r.l. [ arch. M. Fatigato, arch. C. Fatigato ing. L. Fatigato] arch F.M. Desantis ETS s.p.a (capogruppo) arch. G. Zizzi Termostudi s.r.l. Engteam.
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