Recupero e ridefininizione funzionale dell’ex Garage Ruspi Latina 2009.
PROGRAMMA: Concorso internazionale per la progettazione di un centro per attività sociali.
CLIENTE: Comune di Latina
CONCEPT: IRelazione di progetto
Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra (Italo Calvino "Le città invisibili")
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO Il Documento Preliminare alla Progettazione (D.P.P.) posto a base del Concorso più volte, nel descrivere il processo fondativo di Latina richiama, a ragione, l'idea della rappresentazione metafisica della realtà, che ha contraddistinto spesso l'esperienza dell'Architettura italiana nel periodo fascista. V'è una grande difficoltà a trovare un denominatore comune in quella esperienza, in cui confluivano, con grandi scontri, la sperimentazione razionalista di Terragni, Pagani, dei BBPR, di Sartoris, la riscoperta del neoclassicismo monumentalista nella versione depurata di ogni orpello decorativistico di Piacentini e i giochi neogotici di Brasini. Il provincialismo che caratterizzò il dibattito nell'architettura del ventennio, rispetto ai grandi movimenti europei e americani, di certo non oscura il segno urbano a noi trasmesso. Forse la chiave di lettura che può rincondurre ad unum la lettura di quel periodo dell'architettura italiana può essere ritrovata nell'approccio metafisico alla realtà urbana, per dire con Calvino che "le città sono come i sogni". La differenza della produzione architettonica di quel periodo si legge anche nei due manufatti oggetto di intervento: da un lato il Garage Ruspi, che richiama nelle sue forme essenziali i disegni di Sartoris, dall'altro la Casina dei Cursori, con le caratteristiche proprie dell'architettura vernacolare, che caratterizzava un'altro filone di esperienza progettuale negli anni '20/'30. La richiesta posta a base del bando di Concorso era quella di riconfigurare spazialmente l'area del Piazzale San Benedetto, nata dall'abbattimento di edifici sanitari, e di relazionare con essa gli edifici di cui sopra, destinandoli a funzioni culturali di livello urbano. L'esperienza della Storia ci ha insegnato che le parti urbane più "riuscite" sono quelle nelle quali la stratificazione dei linguaggi architettonici è chiara, senza alcun tentativo di mimesi. Si pensi, per esempio, alla bellezza unica di Piazza del Pantheon a Roma, dove l' edificio agrippino diviene parte di un pezzo di città in cui si legge l'impianto residenziale medievale, con gli inserti d'epoca barocca. La Città, in quella maniera, ci parla con il suo linguaggio proprio, che non è la mistificazione e la falsa uniformità, ma la differenziazione, l'aggiunta, la modificazione, la dinamica. Con questo Essa ci conduce a pensare ad architetture analoghe, nel senso di architetture che rimandano a quella enorme biblioteca del sapere che è la Storia. Con l'atteggiamento franco e senza infingimenti che da ciò ne discende ci siamo aperti alla sfida del Concorso: abbiamo subito scelto di conservare il più possibile intatti gli edifici esistenti, salvo le modifiche interne occorrenti per la loro rifunzionalizzazione, aggiungendo un collegamento a ponte con Galleria vetrata, avente, per scelta di segno e di materiali, caratteristiche di forte contemporaneità. A nostro parere, questa scelta, apparentemente semplicistica, nella realtà definisce un insieme complesso ed articolato in cui il passato detta le regole della costruzione del nuovo, che non l'annulla. La Galleria vetrata che costituisce anche il collegamento tra l'edificio Ruspi e la Casina si imposta su uno dei raggi dell'arco di cerchio, che disegna l'ex garage e guarda, come un cannocchiale, verso il centro della Città. Al piano terra (livello 0) dell'ex Garage trovano posto: a) l'ingresso foyer b) la cafeteria c) l'area ticket/controllo accessi d) il book shop con il passaggio per l'area espositiva e) spazi art video f) il laboratorio multimediale g) servizi igienici h) un ufficio per il personale di controllo i) l'accesso alla scala per il livello 1 e livello 2. Gli spazi art video e il laboratorio multimediale sono allocati in aree che hanno la doppia possibilità di ingresso, dal foyer o, posteriormente, dalle aree espositive. Al primo piano (livello 1) trovano posto: nelle superfici esistenti ristrutturate a) ingresso b) antisala/spazio per esposizioni temporanee c) servizi d) locali tecnici in una nuova superficie realizzata nella doppia altezza e) sala polivalente da n. 100 posti Al livello copertura (livello 2) trovano posto: a) un'area con tetto rovescio con finitura a prato destinata per esposizioni all'aperto b) la connessione con la Galleria/esposizioni Al piano terra (livello 0) dell'ex Casina dei Cursori trovano posto: a) l'ingresso b) l'ufficio registrazioni e gruppi c) il controllo accessi d) il collegamento (di nuova realizzazione) con la struttura a ponte della Galleria e) il deposito/archivio materiali di esposizione f) la direzione g) un ufficio h) servizi igienici i) il collegamento con il livello 1 Al primo piano (livello 1) trovano posto: a) una sala riunioni da n. 25 posti b) servizi igienici c) locali tecnici
Al di fuori della Casina dei Cursori, vicino alla scala di salita alla Galleria, in situazione interrata trova allocazione la centrale termica e tecnologica. Per quanto attiene le aree aperte del Piazzale San Benedetto abbiamo scelto di connotarle con un segno semplice e rarefatto: un labirinto di siepi di bosso e pitosfori, che scandiscono spazi aperti alla sosta, al riposo, al gioco. Torna l'immagine del labirinto di cipressi e bosso che precede l'ingresso al Generalife di Granada, dove il disegno del labirinto è l'immagine al negativo di un tessuto urbano: gli spazi liberi al posto dei blocchi edilizi, le siepi in luogo delle strade. Il disegno da noi scelto del labirinto lascia un graffito nella città esistente, così fortemente caratterizzata dalle geometrie di una città di fondazione e rafforza l'importanza dell'edificio Ruspi che diviene il generatore delle nuove geometrie del giardino urbano.
TEAM PROJECT GIOVANNI LORUSSO ARCHITETTO IDEA s.r.l. [capogruppo- arch. M. Fatigato, arch. C. Fatigato ing. L. Fatigato] arch. F.M. Desantis, arch. G. Zizzi,
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